
mercoledì 22 dicembre 2010
domenica 12 dicembre 2010
domenica 5 dicembre 2010
giovedì 2 dicembre 2010
martedì 30 novembre 2010
martedì 23 novembre 2010
domenica 7 novembre 2010

Potevamo gestirci, calibrarci.
Potevamo continuare a vivere invece di mandare avanti l'orgoglio a combattere.
Hai visto? Siamo tornati a casa solo pieni di ferite che non saprei davvero come lenire, o con chi.
Di te mi è rimasto solo il tuo sangue addosso, mischiato al mio ed alla polvere.
E non so più riconoscere il mio dolore dal tuo. Ma non l'ho mai saputo fare.
Scarnificata, mi hanno aperto il petto a mani nude e mi hanno chiesto di non sentire più nulla, strappandomi il cuore, strappandomi te. Mi hanno pregata di far finta di niente, di non vedere il buco, di pensare che lì non ci fosse mai stato niente.
E per un po' ci ho anche provato, gli ho creduto, gli ho dato fiducia.
Ho dato fiducia ad ogni singolo ciarlatano che blaterava che non era più importante ormai.
Ma non mi pare.
Con tutto quello che ho da leggere, leggo te, con tutto quello che ho da fare...
E non mi sembra giusto dirtelo, anche se le urla posso solo soffocarle.
E appena penso a quello che eravamo, a cosa rappresentavi, a cosa volevi essere, a quello che mi facevi provare, vedo le dita che si muovono freneticamente sulla tastiera, quasi a credere che una volta buttato fuori tutto ciò che amo di te, poi non lo sentirò più e starò finalmente in pace e comincerò ad accontentarmi di tutto il resto credendo fermamente di essere felice.
Ma non sono felice, lo vedi quanto scrivo?
sabato 6 novembre 2010
venerdì 22 ottobre 2010
giovedì 14 ottobre 2010

Di dovermi fermare.
Crea le condizioni per poterti pentire.
Fai in modo ch'io possa scegliere come e quando uccidere le tue difese.
Lascia che io ti spogli di tutto ciò che di razionale ancora rimane addosso.
Addosso a te.
Scegli di avere solo la mia arte addosso a te, e non ti ricorderai nemmeno più di dover tornare.

Se rimani immobile farai meno danni, mentre la vernice di tutto ciò che voglio gocciola.
E quando me ne vado sei ancora lì, a dover spiegare perché non c'è ordine tra le tue lenzuola.
Ma ciò che non capisci, è che di questo mi nutro.
Portarti al limite e guardarti.
Ecco il mio piacere.
Sapere di non lasciarti altra scelta se non quella di leggere e non saper contenere le reazioni.
mercoledì 13 ottobre 2010
lunedì 11 ottobre 2010
domenica 10 ottobre 2010
venerdì 8 ottobre 2010

Fare miliardi di chilometri cambiando 20 linee diverse, perdermi, dover timidamente chiedere aiuto ad un passante per cercare un posto che nemmeno so come si pronunci né cosa faccia.
Tutto per arrivare sotto al palazzo che contiene i tuoi grandi occhi verdi, guardare in alto ed immaginarti seduto dietro una di quelle finestre, sentirti così vicino.
Insultarmi ed andare via.
Esci dai miei sogni.
martedì 5 ottobre 2010
giovedì 30 settembre 2010

Incessante stretta.
Vergogna di non riuscire ad essere me, bisogno di controllare il naturale, perché non sei pronto.
E sono stanca di averti solo nei miei livelli, non andrò mai abbastanza a fondo da sola da smettere di avere sete.
Briglie, ancora troppe briglie.
martedì 28 settembre 2010
sabato 11 settembre 2010
mercoledì 8 settembre 2010

Tu mi hai portata a sentire questo.
Subdolo burattino con troppi fili per piacere veramente.
Capriccioso incompreso.
Fingere non ti aiuterà ad uscire dall'assenza di colore che porti dentro alla tua borsa di tela nera.
Non c'è parola che tu dica che non mi impressioni.
La tua presenza è un incessante motivo di disgusto e negazione.
Ed è per questo che.
Sono contenta ogni volta che te ne vai.
sabato 4 settembre 2010

Il modo in cui mi toccavi che mi strozza da dietro, braccio della tua lingua.
La tua voglia di me che non mi permette di respirare.
Le tue parole cariche di passione che annebbiano la mia mente.
La nostra perfezione che scava il mio nero cuore a pezzi.
Quanto ancora dovrò bruciare prima di liberarmi di te?
Fiammate improvvise, ecco cosa sono i ricordi di noi.
E non basterebbe l'oceano a spegnermi.
venerdì 20 agosto 2010
domenica 1 agosto 2010
sabato 10 luglio 2010

è foglio, è mare, è oceano.
Libri che non ho il coraggio di leggere.
è lacrima ricacciata indietro
pericoloso ricordare
è parole, su carta trovata
serviva ad altro ed ora è per lui
tutto ora è per lui, vago destino comune
di ciò che mi appartiene.
Piangere sul suo petto e urlare dispersi
nel nulla delle mie recondite fantasie.
Smettere di credere nell'angoscia.
Lancinante, perpetuo.
Indispensabile, amaro desiderio di te.
mercoledì 7 luglio 2010
domenica 27 giugno 2010

Ed in caduta libera non sapere se si toccherà il suolo e, nel caso, fra quanto. Quanto dista. Quanto manca al possibile schianto. Ma già che sei in aria e il resto non lo puoi controllare...e goditi sto viaggio.
Aria, solo tanta aria. E le persone minuscole, la città al tramonto. Un possibile compagno di viaggio si fa largo tra la folla e cattura il tuo sguardo, ed è sempre più vicino. Lo porterai con te? Durante questo volo lo terrai per mano? Ma perché lo stomaco sta facendo così male?
DOLORE. Schianto.
Immobile. Se anche solo pensi di muovere un arto urli. Devi stare fermo. Tutt'uno con l'asfalto, piccoli frammenti di cemento nella pelle tatuano la tua stupidità. Dovevi immaginartelo. La legge di gravità non era proprio dalla tua, per non parlare di quella di Murphy.
Però in fondo sai che ci dovevi provare.
Ti stai giudicando, ti stai offendendo ed in bocca hai il sapore del tuo sangue e del tuo soltanto.
Nessuno si è buttato con te. Eri solo e lo sei ancora.
Questa ci vorrà un po' per digerirla.
sabato 19 giugno 2010

Rimango costantemente fredda ed è una temperatura che non mi appartiene.
Vorrei non aver nulla sulla mia pelle ed invece mi ritrovo ad avere il tuo ricordo ma non te.
I sensi di colpa levigano il mio corpo fino a farmi assumere una forma totalmente sbagliata.
E finisco per darti ragione, pur non volendolo.
Non serve a nulla opporsi.
Inerme.
Smetti di piangere su di me, o rimarranno solo lacrime ed io verrò cancellata.
venerdì 18 giugno 2010

Ed ora nella normalità non mi ci ritrovo, sono stata programmata per un altro livello che non è questo.
Forse il mio tempo è già passato ed ora devo solo aspettare di spegnermi.
mercoledì 16 giugno 2010

Un'ambientazione futuristica qui. Novembre. Luci soffuse.
Un po' di cenere cade sui tasti, con l'altra mano abbraccio una tazza fumante.
Un sottofondo perfetto, nessun rumore tranne quello scelto da me.
Una boccata di libertà ed una di nicotina. Un alternarsi perfetto.
C'è qualcosa di estremamente sensuale in tutto questo.
Ed è ancora più sensuale raccontartelo.
lunedì 7 giugno 2010

Ma non è tempo per me, non più.
Sono vere allo stesso modo due cose che ho sentito da voi.
I Die Without You.
E se penso a tutto ciò che mi avete dato, questo sentimento si autoalimenta e non svanisce, ma trattengo le lacrime per l'emozione che ogni volta voi sapete darmi. Voi che siete entrati a spintoni in una vita chiusa, la mia, una vita fatta di diffidenze e pesi da portare da sola. Voi che non avete bussato e ora, anche se non ci siete più, vi sento ancora vociare nella mia testa.
Che non mi avevate detto che la vostra assenza mi avrebbe fatto male. Ma l'ho scoperto comunque.
Se mi fossi focalizzata su questo sarei rimasta, vi avrei abbracciati, stretti forte e ancora più forte.
Ma oggi, lì, io ero fuori posto. Non cantavo con voi, non dividevo il "palco", non ero la fonte di nessuno dei vostri sorrisi.
Non è tempo per me, non più.
E devo agire secondo quello che provo adesso, ora.
Perchè lo avete detto voi... Purtroppo, per fortuna e senza scampo.
No Day But Today.
Irene
venerdì 4 giugno 2010

Ciclicamente torna la sensazione di aver cercato invano.
Tenerti con me, valida ipotesi che spesso non osservo con sufficiente cura.
Oppure dimenticarti, unica alternativa possibile. Sentirsi d'un tratto vuoti, ma proprio per questo liberi dal dolore.
Decidere che siamo nostri, oppure non ricordare nemmeno di esserlo stati.
Solo questo dovrebbe accadere.
Perderti non ha mai avuto senso.
mercoledì 19 maggio 2010

La verità è che non ti voglio con me.
Ti penso, perché spero che il dolore mi ricordi che eri vero.
Ti leggo, perché sono semplicemente una maniaca del controllo. E perché, ancora una volta, sono alla ricerca della pena.
Ti ascolto, perché mi stupisco che la tua voce non mi faccia effetto.
Ti scrivo, perché suppongo si debba fare così.
La verità però è che vorrei solo pensare che forse non eri così importante se ora mi sento così.
Vorrei solo leggere ciò di cui ho più paura, per vedere se fa poi così male.
Vorrei ascoltare solo la tua voce pentita senza provare rimorsi.
Vorrei scriverti che sto andando avanti ed ho già altri pensieri.
Ma non credo si possa fare.
L'unica cosa possibile è tornare ad una scrittura criptica, che potrebbe essere per te, potrebbe essere per lui, potrebbe persino non avere destinatario alcuno, o averli tutti.
Potrei stare scrivendo per il mondo, potrei stare scrivendo in lingue diverse. Non te ne accorgeresti.
Perché tu non mi hai mai letta, tutte le mie parole non conoscono nessuno dei tuoi respiri.
E allora che continui ad essere così.
La verità è che non ti voglio con me.
domenica 16 maggio 2010
R
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