domenica 27 giugno 2010

Mettere l'orgoglio da parte, lanciarsi.
Ed in caduta libera non sapere se si toccherà il suolo e, nel caso, fra quanto. Quanto dista. Quanto manca al possibile schianto. Ma già che sei in aria e il resto non lo puoi controllare...e goditi sto viaggio.
Aria, solo tanta aria. E le persone minuscole, la città al tramonto. Un possibile compagno di viaggio si fa largo tra la folla e cattura il tuo sguardo, ed è sempre più vicino. Lo porterai con te? Durante questo volo lo terrai per mano? Ma perché lo stomaco sta facendo così male?

DOLORE. Schianto.

Immobile. Se anche solo pensi di muovere un arto urli. Devi stare fermo. Tutt'uno con l'asfalto, piccoli frammenti di cemento nella pelle tatuano la tua stupidità. Dovevi immaginartelo. La legge di gravità non era proprio dalla tua, per non parlare di quella di Murphy.
Però in fondo sai che ci dovevi provare.
Ti stai giudicando, ti stai offendendo ed in bocca hai il sapore del tuo sangue e del tuo soltanto.
Nessuno si è buttato con te. Eri solo e lo sei ancora.

Questa ci vorrà un po' per digerirla.

Nessun commento: