mercoledì 28 gennaio 2009

Si, torturami ancora amore.
Fammi a brandelli.
Dimenticati di chi sono, trattami come se fossi un nulla che vive.
Odiami, disprezzami. Non sai quanto mi faccia stare bene.
Rigetta la tua rabbia su di me. Colpevolizzami.
Datti come obiettivo la mia distruzione più assoluta.
Toglimi qualsiasi arma, qualunque difesa.
Rendimi debole. Rendimi unica. Rendimi tua.
Disprezzami.
Uccidimi.
Fai esplodere i tuoi sentimenti, non controllarli più.
Urlami contro, amore.
Strappami il cuore a parole. Spaccalo in tanti miliardi di pezzi, poi sotterrali ognuno in un diverso ricordo, così che non si possa più ricomporre.
Toglimi la libertà di pensare. Toglimi tutto ciò che ho.
Usami, violentami.
Distruggi tutto ciò che sono e sputa sul mio corpo ormai inerme.
Così poi sarò in pace.

domenica 25 gennaio 2009

Ho pensato una cosa talmente cattiva che è meglio che non la scriva da nessuna parte.
Farebbe stare male anche chi di me, di te, di noi, non sa nulla.
Eppure vorrei gridarla.
Lo farò in realtà parallela.

mercoledì 21 gennaio 2009

Manca qualsiasi briciolo di possibilità di ritrovare la concentrazione.
Il dolore va a onde, ampie.
Quando torna, è uno schiaffo in faccia.
Non c'è distrazione abbastanza forte, non c'è forza abbastanza distraente.
Non c'è.
Cazzo, non c'è. Questo è il punto, se non c'è, poi non c'è nulla.
Ed è perfettamente inutile mantenere una linea di comportamento, o fare piani, progetti,
tantomeno scappare.
Resta solo da picchiare i pugni sul tavolo, urlare.
Prendere un respiro lungo ed intenso e sperare che basti per qualche mese ancora.
Perchè non sai quando riuscirai a farne un altro.
Ho la certezza che non so se tornerò a respirare di nuovo. Per me che son nevrotica vien da dire che "almeno ho una certezza". Anche se è la più terrificante che si possa avere.
Ma il lato positivo dello stare così male è che non si ha più paura di morire.
E da questo momento in poi, ovviamente, si diventa immortali.
Ironia della sorte.