lunedì 21 dicembre 2009

Trovatene una semplice

Dedicato ad amici e parenti, ad amanti passati e presenti.

Trovatene una semplice. Una che lei o un'altra è uguale. Una da non rimpiangere se smette di esserci. Una con la quale non poter fare confronti.
Trovatene una semplice. Una che si faccia mettere i piedi in testa. Una che chieda scusa per i tuoi sbagli. Una che si senta in colpa per colpe che sono le tue.
Trovatene una semplice. Una che non si incazzi quando la interrompi. Una che lasci che tu prenda i suoi spazi. Una che scenda a compromessi che sono i tuoi.
Trovatene una semplice. Una che dia senza aspettarsi nulla in cambio. Una che creda alle utopie che propini. Una che ti stia dietro.
Trovatene una semplice. Una che abbia te come centro del suo universo. Una che si faccia portare a spasso come un giacchino primaverile. Una che non crei problemi.
Trovatene una semplice. Una che non abbia aspettative ma solo una gran voglia di compiacere. Una che stia alle tue regole. Una che abbracci sempre il tuo punto di vista.
Trovatene una semplice. Una che chiami quando hai bisogno di conferme. Una senza un'opinione. Una poco pericolosa.
Trovatene una semplice. Una che si sottometta sempre e comunque. Una che non ti faccia sentire in competizione. Una che ti lasci vincere.
Trovatene una semplice. Una che creda di aver trovato una persona splendida. Una che stia sempre down. Una che abbia paura di essere se stessa e preferisca essere la tua copia.

Ecco, trovatene una semplice. Perchè io non lo sono.

martedì 8 dicembre 2009

Sono talmente recidiva negli errori che comincio oltremodo ad annoiarmi.
Giacché devo soffrire, almeno in modo diverso..

domenica 6 dicembre 2009

Sapere di dover cambiare colore alle nostre rose è una cosa.
Sapere a chi dobbiamo chiedere il favore, quello è un altro paio di maniche.

mercoledì 2 dicembre 2009

Aprire gli occhi e scoprire che non è così è talmente frustrante da esser persino dolce.
Ogni notte in me, dentro di me, dove tutto è permesso, dove comunque mi trattengo.
Ma neanche poi troppo.
Ma con te come si fa?
Ci metti troppo poco ad avvicinarti a me e per quanto tu mi stia sfiorando resti sempre troppo lontano. Tutto ciò che ci separa per quanto invisibile sia è insopportabile.
Attàccati a me.
Non deve poter passare aria tra i nostri due corpi.
Voglio trovarmi a spingerti davvero per averne di più, per non averne abbastanza, per avere l'eterno per farlo.
Voglio non saper più riconoscere il tuo corpo dal mio.

Devo cedere.

venerdì 20 novembre 2009

Tutto come previsto nessuna frustrazione tutto va bene tutto è semplice lo si capisce in fretta non c'è bisogno di chiedersi il perchè il per come non esistono le paranoie ogni minuto è una nuova soddisfazione posso fare quello che voglio e poi tornare indietro dove non era mai accaduto e farlo di nuovo così da non avere la paura che e dai e dai mi diventi noioso voglio sempre essere il centro del discorso sono importante mi ci fai sentire rischieresti tutto per me nuove prospettive nuovi orizzonti finalmente il momento tanto atteso è arrivato così bello non l'avrei mai detto.

Che soddisfazione, se non altro, sapere di poterlo scrivere.
Come? Ah, no. Non mi interessa se non si capisce.

mercoledì 18 novembre 2009

lunedì 16 novembre 2009

Non mi piacciono gli uomini che ti invitano a cena e poi ti chiedono dove vuoi andare. Non mi piacciono gli uomini che non ti passano a prendere ma ti danno l'indirizzo del ristorante. Non mi piacciono gli uomini che danno per scontato che la risposta alla domanda "come stai?" sia "tuttobenegrazieetu?". Non mi piacciono gli uomini che hanno voglia di nuovo ma non rinunciano al vecchio. Non mi piacciono gli uomini che non si mettono in gioco. Non mi piacciono gli uomini che giocano troppo. Non mi piacciono gli uomini che non vedono vie di mezzo. Non mi piacciono gli uomini che non regalano fiori. Non mi piacciono gli uomini che sono galanti solo fino alla prima scopata. Ma mi piacciono ancora meno quelli che nemmeno riescono a restare galanti fino a quella. Non mi piacciono gli uomini che ti danno per scontata. Non mi piacciono gli uomini che fingono superiorità. Non mi piacciono gli uomini che non sanno piangere. Non mi piacciono gli uomini che mascherano la loro frustrazione sessuale con altro. Preferisco un uomo che mi dica "senti oggi ho le palle girate perchè mi sono reso conto che non scopo da troppo" oppure "perchè stamattina è un po' più piccolo del solito e non sono nemmeno riuscito a prendermi 5 minuti per convincermi del contrario in bagno". Non mi piacciono gli uomini che guardano solo le tette e il culo. Soprattutto però non mi piacciono gli uomini pseudo intellettuali che fanno finta di non vederli. Non mi piacciono gli uomini troppo introversi, sono i peggio maiali. Non mi piacciono gli uomini che non mantengono la parola data. Non mi piacciono gli uomini che a fine serata non mandano un sms. Non mi piacciono gli uomini che si fanno costantemente desiderare. Non mi piacciono gli uomini che si vantano di quello che hanno, è inversamente proporzionale a quello che sono. Non mi piacciono gli uomini bassi, compensano sempre con battute di scarso livello. Non mi piacciono gli uomini pigri. Non mi piacciono gli uomini che non tirano fuori le palle al momento giusto, ma nemmeno quelli che per partito preso le hanno in esposizione 24 ore su 24. Non mi piacciono gli uomini che sanno dirti "ti amo" ma non sanno dirti "perchè". Non mi piacciono gli uomini che non hanno il coraggio di dirti che c'è qualcosa che non va. Non mi piacciono gli uomini che, se glielo dici tu che qualcosa non va, non ti credono e prendono tutto sotto gamba. Non mi piacciono gli uomini che quando c'è qualcosa che non va, è sempre e comunque colpa tua. Non mi piacciono gli uomini che fanno le vittime. Non mi piacciono gli uomini che non sanno proteggerti. Non mi piacciono gli uomini che non si lavano. Non mi piacciono gli uomini che non credono nelle donne.

Per il resto sono una loro grande fan.

mercoledì 11 novembre 2009

Non è solo il tuo profumo ad essere su di me.
Non è solo il tuo sguardo ad essere su di me.
Non è solo il tuo tocco ad essere su di me.

Tu sei sempre su di me.
Io ti indosso sempre.

venerdì 6 novembre 2009

Tu neanche te ne accorgi perchè il tuo mondo è così semplice.
E' un mondo di sguardi non voluti, non cercati. Un mondo di sguardi tiepidi. Limpidi.
E' un mondo, ma appena un poco.
Tu neanche te ne accorgi perchè sei sempre una scoperta.
Una scoperta nelle intenzioni, nei passaggi.
Una scoperta che genera domande.

Tu neanche te ne accorgi ma ogni volta che mi tocchi io sussulto.
Il tuo tocco mi brucia. Tu scotti.

Hai un'anima che sa di fuoco e non puoi nascondermelo.

domenica 1 novembre 2009

Sei così nei miei pensieri che nemmeno ti ho toccato, eppure ho il tuo profumo tra i miei capelli.

domenica 25 ottobre 2009

Fuori da quel mondo già da tempo, ogni volta faccio un passo più in là.
I rumori di sottofondo sono lontani, indistinguibili, le facce ricoperte da maschere di circostanza.
Rimproveri che non sto cercando mi catapultano in ricordi che cancellerei se solo fosse possibile. Tutto è lento, tutto è opaco ed è fuori di me. Non una goccia del loro entusiasmo trapassa la mia barriera di responsabilità, di maturità, di diversità.
Non mi emozionano, non sanno regalarmi frasi d'effetto e poesie.
Chi viveva per me non mi ascolta più, non cura più il fiore.

Piccoli prìncipi disattenti.

sabato 17 ottobre 2009

Musica di sottofondo, sento la cassa toracica che rimbomba grazie ai bassi.
Sperando che dopo sia tu.
Che siamo diversi ma c'incastriamo anche troppo bene.
Lo so, lo sai.
Un soffio di pazzia in un contesto proibito.

...Non fai altro che stuzzicarmi.

giovedì 1 ottobre 2009

Eccola la rabbia. Sale, la prendo finchè sono in tempo.
Non è neanche così importante ascoltare le parole che verranno dopo, la conclusione è giunta ora nei tuoi silenzi. Nelle tue scuse, che sono ancora peggio.
Nel tuo non capire, non voler capire mai.
Nel tuo fingere di essere la versione migliore di te.
Nell'essere sempre nello stesso punto da anni, che non si contano più. Che non sai contare, che non t'interessa contare, che interessa più ad altri ai quali non dovrebbe interessare affatto.
E non so più essere forte come una volta. Lo vorrei ma non lo so più fare, non mi ricordo più come si inizia.
Trema lo stomaco, trema il torace, tremano gli occhi. Ma nessuna lacrima.
Nessuna frase scontata nessuna frase sconnessa ma nessuna frase decifrabile. Ora.
Un passo avanti mio, prendendo anche la rincorsa. E tu che mi rimetti al mio posto, che mi fai capire che stavamo scherzando, che non era vero, non lo stava diventando, non è mai esistito quel barlume.

Tu mi spingi e poi mi accusi di essere caduta.

domenica 27 settembre 2009

Sono uguale a lei.
Sono come lei.
Sono tipo lei.
Ti ricordo lei.
Ma non sono lei.
Ti voglio così tanto che se ti prendo ti faccio male.
Ci sarà del blues in sottofondo, quel blues che sale e cresce e batte a ritmo con la testiera del letto.
Nella tua camera scura, ignorando le domande nella testa.
E' sbagliato, finalmente.
Il mio collo bianco in primo piano. Senza sapere se dopo ci sarà del rumore oppure un assordante fischio sordo. Senza sentirsi all'altezza, capendo di essere pericolosi.
E so già che sarò la prima a soccombere.

Giacere per mano tua è morire di piacere.

venerdì 25 settembre 2009

Mi fai sesso quando ti metti a 90 a scrivere al pc.
Mi piacciono i tuoi fianchi, certe volte li sento urlare "afferraci".
Mi piace il tuo sedere sodo, è uno spettacolo.


[Questa l'ho presa in prestito.
Me l'hanno "solo" detta.
Si si, proprio a me.]

martedì 15 settembre 2009

Sensazioni già provate, e quel dolore allo stomaco.
Come fosse un anno fa. Indietro e senza preavviso alcuno, ripiombo lì. Nel vuoto lancinante della tua assenza e dei tuoi giorni. Una coperta che non vorrei, che mi ricorda ciò che manca per davvero. Ore passate pregando di addormentarmi per non sentire la pena, per non avere un risveglio.
La notte passata seduta nel posto sbagliato circondata dal gelo, quello vero. E dentro ancora più freddo.
Buio davanti a me, troppa luce dietro. Mancano le energie, manchi tu. Manchi sempre tu.
Il solo pensare di poter rievocare certe sensazioni mi ferisce così tanto che devo ripercorrere mentalmente le ultime giornate per rassicurare le mie paure.
Ripetere ad alta voce che ora sto bene.

Il terrore di tornare ad essere quello che ero è così ruvido che ustiona al contatto.

lunedì 14 settembre 2009

Un attimo di silenzio, una lieve carezza a ciò che mi preoccupa, togliere volume ai pensieri ed alle impressioni.
Per prendermi il tempo di convincere le mie viscere a sciogliersi, che tanto non ce n'è più bisogno.
Negare il magone, raccontarsi che va tutto bene così. Così spaesato e freddo. Calcolato. Ma dall'altro lato rincuorante. Saper che ciò che si vuole non esiste, fa gridar meno quando non lo si ha.
Una dolce, tenera, ingenua, immancabile scusa.

venerdì 11 settembre 2009

Guardarti negli occhi e dirti che le mie scuse coprono sempre te.
Che tu sei tutte le mie bugie più dolci.
Che vivo l'infanzia ogni minuto.
Riesco ad amare persino il fatto che ogni tua sillaba mi ricordi i miei difetti.
Sei tutto ciò che da troppo desidero e le alternative sono ingenue. Ancor di più se provo a scommettere su queste.
Ogni istante in cui non ti sto dicendo ciò che provo, è un istante perso e senza significato.
Percepisco la tua presenza un attimo prima dei miei occhi, in anticipo anche sulla ragione.
Sei a tutte le ore la mia creatura della notte che non riesco a smettere di fissare.

E non sapere quanto calde sono le tue labbra, mi distrugge.

lunedì 7 settembre 2009

I miei occhi hanno una forma che invece non dovrebbero avere.
Le troppe affinità a volte sbarrano gli occhi e fanno annuire con facilità.
Alcuni desideri nascono per caso o per convenienza, ma poi rimangono, esistono e bisogna farci i conti. Fortunatamente hanno vita breve. Ma in quei momenti sono vividi e consistenti ed hanno vita propria. Il tutto in uno spazio sostanzialmente minuscolo. E cerco ancora attimi e strascichi, per non arrivare mai a domani.
Non ho il diritto di rivelarti il mio desiderio, anche perchè poi se tu lo esaudissi io non potrei più guardarti in faccia, né dimenticarti mai.
Complicarmi mi piace.

venerdì 4 settembre 2009

Non ho coraggio a sufficienza per guardarti dirmi "no".
E stare in silenzio.
Inadeguata sempre, non solo con te, certamente con te.
E ogni soffio del tuo corpo, anche solo immaginato, è per me motivo di brividi.
Ho paura di cosa accadrà quando il desiderio sarà troppo forte.
Il ticchettìo dell'ansia mi scivola addosso penetrando le mie paure.
Crogiolarmi nella tentazione del dubbio. E' ancora la scelta più saggia.
Lo è ancora?

giovedì 13 agosto 2009

È come se non ti avessi.

Tanto varrebbe non averti proprio.

Mi condanno a lacrime di circostanza che nessuno tranne me sta aspettando.

Io attrice e pubblico. Tutto in un unico problema.

Io che non riesco a seguire il filo di un discorso e scrivo frasi che sanno adattarsi.

Meglio di me.

domenica 12 luglio 2009

Lei sa che pettinatura sfoggiare.

Lei ha il coraggio di essere banale.

Lei sa cosa bere e come berlo.

Lei non si sente volgare con una sigaretta.

Lei richiama l’idea platonica di.

Lei non è mai marginale nella tua serata.

Lei c’è anche quando è assente.

Lei ha un tono, perché glielo dai tu.

Io invece ti osservo goffamente.

mercoledì 8 luglio 2009

Conosco il mio problema: sono indifferente verso tutto e tutti, ma non riesco a NON far caso a chi lo è nei miei confronti.
Ho firmato il contratto con la frustrazione.

venerdì 26 giugno 2009

Me ne ricorderò.
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, e infatti.
La prima morte mondiale per la quale potrò dire "ehi, io c'ero".
Aver dedicato a te un mio pensiero, un attimo prima del tuo ultimo respiro mi mette i brividi.
Un'ultima boccata di musica.

martedì 12 maggio 2009

Mi fa paura quello che vedo davanti a me.
Mi fa paura quello che non posso vedere ora.
Mi fa ancora più paura quello che mi nascondono alla vista.
Ed io mi terrorizzo.

venerdì 17 aprile 2009

Io ci provo. Cazzo se mi affanno.
Io faccio direttamente l'impossibile, non mi preoccupo nemmeno di pensare se il possibile basterà. Io prevengo. Mi faccio da subito un culo enorme.
Attendo mal di stomaco e mal di pancia che ormai son segnati sull'agenda.
Muoio al pensiero di chiedere. Muoio al pensiero di credere. Credere al meglio.
Le cose stanno così, le cose stanno male.
Tu ci provi a sistemarle, ogni fottuto giorno sistemi la stanza dei pensieri, ma puntualmente arriva qualcuno e butta per aria tutto ciò che hai di più caro. E agli oggetti poi, sembra che gli abbia fatto un favore.
Non si lamentano se sono per terra, rotti, da un lato.
No, si lamentano se tenti di rimetterli a posto.
Come a dire "insomma già che sono per terra, vuoi pure rompermi i coglioni per tirarmi su? lasciami in pace, in fondo, se non altro sto sperimentando qualcosa di nuovo".
Gli devi pure chiedere scusa.
Con il risultato che prendono polvere e tu li guardi ingrigirsi. Inerme.
E ti dimentichi di guardare da un'altra parte, inciampi, e fai cadere anche tu qualcosa.
E quelli non perdono occasioni di farti notare che "ma come? prima volevi rimettermi a posto, e adesso ne fai cadere degli altri? ma allora lo vedi che non sei capace?"
Cristo, smetti di amare quegli oggetti. Tirali su, lasciali sporchi.
A pulirli ci penserà il prossimo che per usucapione li farà suoi.
Lasciati alle spalle i problemi che non sono tuoi, ma guarda, lasciati alle spalle anche i tuoi.
Lasciali lì, accanto agli oggetti rotti, anzi.
Anzi, rompi tutto tu. Finisci il lavoro.
Poi esci da quella stanza e guarda il sole in faccia.
Senti la lacrima che riga il tuo volto portandosi via la polvere della tua guancia, che neanche un tappeto.
O forse, prorpio un tappeto.
Riprenditi, vattene.
Ascolta il loro silenzio di cui tu sei finalmente l'artefice.

giovedì 16 aprile 2009

Mi mostro per quella che sono davvero.
Piena di difetti che mi fanno sentire stupida, che mi fanno sentire in colpa.
Avrei fatto meglio a tacere.
Ma come posso insegnare a me stessa una cosa del genere? Come posso mentirmi? Come posso mentire a chi è parte di me?
E allora so che scorrerà acqua e laverà via la vergogna e porterà solo speranza.
E allora recupero certezze e mi faccio spingere da queste.
E allora mi ritrovo umana, giovane, ingenua.
Ma genuina, viva.
No, io non mi cambierei.

E tu?
Tu mi cambieresti?
E tu, Onnipotente, pensi d'aver sbagliato?
Qui lo pensano in tanti. Qui tanti non lo ammettono, ma alle volte farebbero a cambio.
E il conato puntuale si palesa.
NON DEVE AVERE SENSO PER VOI, NE HA PER ME.
TANTO BASTA.

mercoledì 15 aprile 2009

E' mai possibile che io debba essere sull'orlo di una crisi di nervi per scrivere qualcosa di anche lontanamente interessante?

Triste destino.

martedì 10 febbraio 2009

Rischio sempre quando sono già fragile, mi butto quando è più improbabile trovare appigli.
Perchè così avevo deciso, e anche se volessi tornare indietro non trovo le mie orme e quindi non saprei nemmeno come fare.
Tutto non va come dovrebbe, non esistono punti fermi in nulla.

A occhi chiusi, tra il futuro già noto e l'accanimento terapeutico.

E nessuno con una bolla per vedere dove pendo.

domenica 8 febbraio 2009

Droga, disintossicazione, dose, astinenza immediata.
Ma nessuna assuefazione, ogni volta è la prima volta.

domenica 1 febbraio 2009

Rimani immobile dove sei.
Sta pure in silenzio, ma fa che ti veda.
Vieni, dolcezza.
Non posso vederti tremare e non riconoscere il mio odore.
Nessuno ti farà male, mai più.
Fidati di me.
Raccogli ciò che ricordi e lancialo verso di me.
Vieni, dolcezza.

mercoledì 28 gennaio 2009

Si, torturami ancora amore.
Fammi a brandelli.
Dimenticati di chi sono, trattami come se fossi un nulla che vive.
Odiami, disprezzami. Non sai quanto mi faccia stare bene.
Rigetta la tua rabbia su di me. Colpevolizzami.
Datti come obiettivo la mia distruzione più assoluta.
Toglimi qualsiasi arma, qualunque difesa.
Rendimi debole. Rendimi unica. Rendimi tua.
Disprezzami.
Uccidimi.
Fai esplodere i tuoi sentimenti, non controllarli più.
Urlami contro, amore.
Strappami il cuore a parole. Spaccalo in tanti miliardi di pezzi, poi sotterrali ognuno in un diverso ricordo, così che non si possa più ricomporre.
Toglimi la libertà di pensare. Toglimi tutto ciò che ho.
Usami, violentami.
Distruggi tutto ciò che sono e sputa sul mio corpo ormai inerme.
Così poi sarò in pace.

domenica 25 gennaio 2009

Ho pensato una cosa talmente cattiva che è meglio che non la scriva da nessuna parte.
Farebbe stare male anche chi di me, di te, di noi, non sa nulla.
Eppure vorrei gridarla.
Lo farò in realtà parallela.

mercoledì 21 gennaio 2009

Manca qualsiasi briciolo di possibilità di ritrovare la concentrazione.
Il dolore va a onde, ampie.
Quando torna, è uno schiaffo in faccia.
Non c'è distrazione abbastanza forte, non c'è forza abbastanza distraente.
Non c'è.
Cazzo, non c'è. Questo è il punto, se non c'è, poi non c'è nulla.
Ed è perfettamente inutile mantenere una linea di comportamento, o fare piani, progetti,
tantomeno scappare.
Resta solo da picchiare i pugni sul tavolo, urlare.
Prendere un respiro lungo ed intenso e sperare che basti per qualche mese ancora.
Perchè non sai quando riuscirai a farne un altro.
Ho la certezza che non so se tornerò a respirare di nuovo. Per me che son nevrotica vien da dire che "almeno ho una certezza". Anche se è la più terrificante che si possa avere.
Ma il lato positivo dello stare così male è che non si ha più paura di morire.
E da questo momento in poi, ovviamente, si diventa immortali.
Ironia della sorte.