domenica 27 settembre 2009

Sono uguale a lei.
Sono come lei.
Sono tipo lei.
Ti ricordo lei.
Ma non sono lei.
Ti voglio così tanto che se ti prendo ti faccio male.
Ci sarà del blues in sottofondo, quel blues che sale e cresce e batte a ritmo con la testiera del letto.
Nella tua camera scura, ignorando le domande nella testa.
E' sbagliato, finalmente.
Il mio collo bianco in primo piano. Senza sapere se dopo ci sarà del rumore oppure un assordante fischio sordo. Senza sentirsi all'altezza, capendo di essere pericolosi.
E so già che sarò la prima a soccombere.

Giacere per mano tua è morire di piacere.

venerdì 25 settembre 2009

Mi fai sesso quando ti metti a 90 a scrivere al pc.
Mi piacciono i tuoi fianchi, certe volte li sento urlare "afferraci".
Mi piace il tuo sedere sodo, è uno spettacolo.


[Questa l'ho presa in prestito.
Me l'hanno "solo" detta.
Si si, proprio a me.]

martedì 15 settembre 2009

Sensazioni già provate, e quel dolore allo stomaco.
Come fosse un anno fa. Indietro e senza preavviso alcuno, ripiombo lì. Nel vuoto lancinante della tua assenza e dei tuoi giorni. Una coperta che non vorrei, che mi ricorda ciò che manca per davvero. Ore passate pregando di addormentarmi per non sentire la pena, per non avere un risveglio.
La notte passata seduta nel posto sbagliato circondata dal gelo, quello vero. E dentro ancora più freddo.
Buio davanti a me, troppa luce dietro. Mancano le energie, manchi tu. Manchi sempre tu.
Il solo pensare di poter rievocare certe sensazioni mi ferisce così tanto che devo ripercorrere mentalmente le ultime giornate per rassicurare le mie paure.
Ripetere ad alta voce che ora sto bene.

Il terrore di tornare ad essere quello che ero è così ruvido che ustiona al contatto.

lunedì 14 settembre 2009

Un attimo di silenzio, una lieve carezza a ciò che mi preoccupa, togliere volume ai pensieri ed alle impressioni.
Per prendermi il tempo di convincere le mie viscere a sciogliersi, che tanto non ce n'è più bisogno.
Negare il magone, raccontarsi che va tutto bene così. Così spaesato e freddo. Calcolato. Ma dall'altro lato rincuorante. Saper che ciò che si vuole non esiste, fa gridar meno quando non lo si ha.
Una dolce, tenera, ingenua, immancabile scusa.

venerdì 11 settembre 2009

Guardarti negli occhi e dirti che le mie scuse coprono sempre te.
Che tu sei tutte le mie bugie più dolci.
Che vivo l'infanzia ogni minuto.
Riesco ad amare persino il fatto che ogni tua sillaba mi ricordi i miei difetti.
Sei tutto ciò che da troppo desidero e le alternative sono ingenue. Ancor di più se provo a scommettere su queste.
Ogni istante in cui non ti sto dicendo ciò che provo, è un istante perso e senza significato.
Percepisco la tua presenza un attimo prima dei miei occhi, in anticipo anche sulla ragione.
Sei a tutte le ore la mia creatura della notte che non riesco a smettere di fissare.

E non sapere quanto calde sono le tue labbra, mi distrugge.

lunedì 7 settembre 2009

I miei occhi hanno una forma che invece non dovrebbero avere.
Le troppe affinità a volte sbarrano gli occhi e fanno annuire con facilità.
Alcuni desideri nascono per caso o per convenienza, ma poi rimangono, esistono e bisogna farci i conti. Fortunatamente hanno vita breve. Ma in quei momenti sono vividi e consistenti ed hanno vita propria. Il tutto in uno spazio sostanzialmente minuscolo. E cerco ancora attimi e strascichi, per non arrivare mai a domani.
Non ho il diritto di rivelarti il mio desiderio, anche perchè poi se tu lo esaudissi io non potrei più guardarti in faccia, né dimenticarti mai.
Complicarmi mi piace.

venerdì 4 settembre 2009

Non ho coraggio a sufficienza per guardarti dirmi "no".
E stare in silenzio.
Inadeguata sempre, non solo con te, certamente con te.
E ogni soffio del tuo corpo, anche solo immaginato, è per me motivo di brividi.
Ho paura di cosa accadrà quando il desiderio sarà troppo forte.
Il ticchettìo dell'ansia mi scivola addosso penetrando le mie paure.
Crogiolarmi nella tentazione del dubbio. E' ancora la scelta più saggia.
Lo è ancora?