mercoledì 19 maggio 2010

La verità è che non ti voglio con me.
Ti penso, perché spero che il dolore mi ricordi che eri vero.
Ti leggo, perché sono semplicemente una maniaca del controllo. E perché, ancora una volta, sono alla ricerca della pena.
Ti ascolto, perché mi stupisco che la tua voce non mi faccia effetto.
Ti scrivo, perché suppongo si debba fare così.
La verità però è che vorrei solo pensare che forse non eri così importante se ora mi sento così.
Vorrei solo leggere ciò di cui ho più paura, per vedere se fa poi così male.
Vorrei ascoltare solo la tua voce pentita senza provare rimorsi.
Vorrei scriverti che sto andando avanti ed ho già altri pensieri.
Ma non credo si possa fare.
L'unica cosa possibile è tornare ad una scrittura criptica, che potrebbe essere per te, potrebbe essere per lui, potrebbe persino non avere destinatario alcuno, o averli tutti.
Potrei stare scrivendo per il mondo, potrei stare scrivendo in lingue diverse. Non te ne accorgeresti.
Perché tu non mi hai mai letta, tutte le mie parole non conoscono nessuno dei tuoi respiri.
E allora che continui ad essere così.
La verità è che non ti voglio con me.

domenica 16 maggio 2010

R

Vorrei poter sposare ogni tua parola.
Impegnarmi con tutte quante e regalarti così una parte di me per sempre.

venerdì 14 maggio 2010

Qualche volta è bene portare pazienza.
Un attimo di fretta in più e non avrei visto quella goccia gioire.