sabato 10 luglio 2010

Tutto questo pensare alla strada mi fa solo capire che ho bisogno di camminare.
Ho mandato tutto a puttane, indicando con minuziosa precisione ogni svolta.
Lui è scheggia, è ombra, è passo
è foglio, è mare, è oceano.
Libri che non ho il coraggio di leggere.
è lacrima ricacciata indietro
pericoloso ricordare
è parole, su carta trovata
serviva ad altro ed ora è per lui
tutto ora è per lui, vago destino comune
di ciò che mi appartiene.
Piangere sul suo petto e urlare dispersi
nel nulla delle mie recondite fantasie.
Smettere di credere nell'angoscia.
Lancinante, perpetuo.
Indispensabile, amaro desiderio di te.

mercoledì 7 luglio 2010

Vorrei non dormire mai, non sopporto i miei sogni. Vorrei poter restare sempre sveglia, per controllare i miei pensieri.
Il buio spezza la corda che tiene imbrigliati i miei desideri.
Metto chilometri tra di noi e già mi sento meglio.
Eri acciaio che trascinavo sull'asfalto ed ho preferito lasciarti lì.