giovedì 30 settembre 2010

Più a fondo. E comprendere, capire chi sei, come ti dipingi, che colori usi, come si chiamano.
Incessante stretta.
Vergogna di non riuscire ad essere me, bisogno di controllare il naturale, perché non sei pronto.
E sono stanca di averti solo nei miei livelli, non andrò mai abbastanza a fondo da sola da smettere di avere sete.
Briglie, ancora troppe briglie.

2 commenti:

Kame ha detto...

molto bella, anche se l'ultima riga non credo sia troppo coerente con il resto.
Provo a farmi capire meglio, la ricerca dell'essenza propria, la richiesta di "aiuto" per scoprire parti che da sola non riusciresti a trovare, mi sembra bellissimo, ma poi spuntano le briglie, che non capisco a cosa si riferiscono, che ruolo possano avere con la ricerca di se stessi.

RobinFood83 ha detto...

nel testo, "io" leggo biasimo per l'inganno di non scoprirsi per intero, desiderio di mostrarsi ma doversi celare per timore di non essere accettati,forse addirittura abbandonati e queste briglie sono il freno di questa paura